Pillole di passeggiate 10: la ragnaia di Villa Borghese

“…..dalla sinistra si segue il muro del Parco, ricoperto di piante di lauro regio, incui vedonsi quattro porticelle quadre di trevertino corrispondenti in detto parco; e di sopra, un spallierone d’Alberi di Licini piantati nel terzo Recinto: dall’altro lato vi sta una spalliera di lauri, e d’altre piante, che racchiude li due Quadri posti lungo la Ragnaia….”. Giovan Francesco Buagni, nel 1700, nella sua guida su “Villa Borghese fuori di Porta Pinciana”, descriveva così la Ragnaia della famiglia romana.
Abbiamo una visione troppo moderna di Villa Borghese; goderla come luogo di passeggiate domenicali con pic-nic incluso sarebbe, forse, l’uso più vicino alla sua realtà storica. E molti non immaginano neanche come fosse la villa ai tempi del Cardinal Scipione e quanto storia ed arte si possa celare nei suoi boschi.
In una pianta di Roma del 1551, redatta da Leonardo Bufalini, Villa Borghese ancora non esiste; al suo posto solo “Vigne”, ossia orti con vitigni e frutteti. Il cardinale Camillo Borghese, ereditate dal padre queste vigne, e diventato nel 1605 papa, con il nome di Paolo V, desidera valorizzarle e realizzarvi una residenza fuori dalle mura. Affida tale compito al figlio della sorella Ortensia, Scipione Caffarelli, conosciuto in seguito come cardinal Scipione Borghese. Si acquistano dei terreni limitrofi alla tenuta ed i lavori iniziano nel 1606. Insieme agli architetti Flaminio Ponzio e Giovanni Vasanzio, ci sono i giardinieri istruiti da Domenico Savini da Montepulciano che ha il compito di forgiare il parco con giardini, aree riservate alla caccia, con paesaggio selvatico, elementi architettonici e fontane.
Nella pianta di Villa Borghese redatta nel 1667 a cura di Simone Felice Delino, al numero 23 (segnato in rosso), si trovava la Ragnaia, nel terzo recinto chiamato “Barco”. Ma cos’è (purtroppo ancora utilizzata in Toscana) la “ragnaia”? Durante il XVI secolo, il giardino cosiddetto all’italiana ne prevedeva l’installazione come elemento tipico. Si trattava di un boschetto con alberi ad alto fusto, piantati abbastanza fittamente, tra i quali venivano stese delle reti per la cattura di piccoli uccelli, dette “ragne” perchè le maglie ricordavano le ragnatele. Per attirare i volatili, esse venivano predisposte nei pressi di un piccolo corso d’acqua. La Ragnaia di Villa Borghese fu utilizzata fino al 1792, quando Antonio Asprucci vi realizzò un invaso delimitato da gradinate di peperino per le corse dei cavalli, ispirandosi alla piazza della città di provenienza della famiglia Borghese. Si, avete capito bene….la Ragnaia di Villa Borghese è piazza di Siena, dove un tempo si tenevano anche le feste popolari. Quanto è cambiata Villa Borghese!

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