L’area archeologica conserva parte delle strutture di uno più grandi sistemi portuali dell’antichità, sorto per garantire l’approvvigionamento alla città di Roma. Il porto, iniziato nel 42 d.C. dall’imperatore Claudio, si articolava in un vasto bacino di circa 150 ettari, con due moli ricurvi e alcune banchine di attracco. L’imponente infrastruttura assicurava il trasbordo delle merci in tutta sicurezza, passandole dalle navi onerarie adatte alla navigazione in mare aperto alle barche fluviali, costruite per risalire il Tevere fino a Roma. L’insabbiamento progressivo rese il porto sempre meno funzionale e sicuro, tanto da spingere Traiano tra il 100 e il 112 d.C. alla costruzione di un nuovo bacino esagonale, grandiosa opera ingegneristica che moltiplicava i punti d’attracco per le navi. Nel II e III secolo l’accresciuta importanza dello scalo portò alla nascita di un insediamento stabile, che nel 314 d.C. divenne ufficialmente città con il nome di Portus Romae.
Appuntamento ore 10:45 all’ingresso, via Portuense 2329, sotto viadotto di via dell’aeroporto di Fiumicino.
Parcheggio disponibile a 200m, di fronte al cimitero di Fiumicino.
Ingresso: gratuito, visita guidata 6 euro. Prenotazione obbligatoria: 3286713013, arteinopera@yahoo.it