Roma festeggia il novantesimo anniversario dalla nascita di una figura chiave del Novecento culturale con una mostra al Complesso del Vittoriano. Si parte dalle origini artistiche della Pop Art, quando il genio di Pittsburgh iniziò a creare la celebre serie delle Campbell’s Soup, le minestre in scatola presa dagli scaffali dei supermercati. Venne poi il momento di celebrità della serie dedicata alla Coca-Cola, oggetti che secondo il pensiero di Warhol abbattono il divario tra ricchi e poveri e livellano l’esperienza delle varie classi sociali: niente affatto scontato, ma in linea con la filosofia dell’artista per il quale ognuno ha diritto a 15 minuti di celebrità.
La stessa celebrità da cui Warhol è sempre stato ossessionato: si passa alle esperienze newyorchesi, nel periodo in cui l’artista frequenta i locali più ambiti del momento, come lo Studio 54 o il Max’s Kansas City dove si fa fotografare, tra gli altri, con Liza Minnelli, Debbie Harry, Paloma Picasso, Truman Capote. Nelle sale trova spazio anche il rapporto con il mondo musicale: non si possono non citare i ritratti di Mick Jagger, Miguel Bosè, Billy Squier sino alle copertine dei dischi, come per esempio la leggendaria “banana sbucciabile” dell’imprescindibile album The Velvet Underground & Nico del 1967, oppure i mitici “jeans incernierati” di Sticky Fingers dei Rolling Stones del 1971 che si affiancano a numerose altre indimenticate. In mostra anche le preziose polaroid dell’epoca che rappresentano anche il punto di partenza per la realizzazione dei ritratti serigrafici e i celebri self portrait: Grace Jones, la Principessa Carolina di Monaco, Valentino, Stevie Wonder e Carly Simon.
Visita a cura della dott.ssa Giuseppina Micheli.
Appuntamento alle ore 15:10 davanti l’entrata della mostra, via san Pietro in Carcere. Ingresso € 10,00; auricolari + prenotazione € 3,00; visita guidata € 6,00.
Prenotazione obbligatoria: arteinopera@yahoo.it, 3403403008