L’ultimo dei nostri appuntamenti con la Galleria nazionale d’arte moderna è l’occasione per “mettere a fuoco” il ruolo che l’Italia si è ritagliata nel campo dell’arte dagli anni Cinquanta fino agli anni Ottanta del secolo scorso. Dal dopoguerra, infatti, nel nostro Paese si sono susseguiti diversi movimenti artistici che hanno messo in discussione, ancora una volta, l’opera d’arte, il compito dell’artista e, per la prima volta, anche il ruolo del pubblico. Fontana, Burri, Capogrossi con le loro ricerche indirizzate al segno lasciato dall’artista e alla materia sulla quale agisce, danno visibilità internazionale all’Italia e fanno da apripista a nuove generazioni di artisti che si affermano negli anni Settanta sperimentando nuove forme di espressione. Sono gli anni di Schifano, Tano Festa e Pascali con il loro linguaggio pop e dissacrante, di Kounellis e Penone e l’arte povera, fino all’avvento dell’arte concettuale. Gli anni Ottanta segneranno il recupero del “mestiere” di pittore e scultore e il ritorno al figurativo secondo la Transavanguardia di Clemente, Chia, Paladino.
Visita a cura della dott.ssa Monica Meccoli
Appuntamento ore 15,40 all’ingresso della Galleria, via delle Belle Arti 131.
Ingresso gratuito, visita € 6, auricolare € 1,50.
Prenotazione obbligatoria entro il 5 febbraio