Il complesso sepolcrale faceva parte di un fondo imperiale di proprietà della Augusta Flavia Giulia Elena, come dimostra la notizia riportata nel Liber Pontificalis nella vita di San Silvestro (314-315) dove si parla della donazione di questa area da parte di Costantino e si indicano i confini del Fondum Laurentum (alterazione per Ad Duas Lauros) che si estendeva dalla Porta Sessoriana (Porta Maggiore) fino alla Via Latina e a sud fino a Monte Cavo. Si stima che, nel solo III secolo d.C., accolsero più di 15.000 sepolture sotterranee a cui vanno aggiunte alcune migliaia in superficie. Nel 2006, grazie ad una scoperta fortuita, vennero alla luce nuovi ambienti inesplorati, alcuni contenenti affreschi, e una fossa comune con oltre 1.200 corpi di persone, a quanto pare di rango, il cui decesso appare pressoché simultaneo (testimoniato ad esempio dall’uso di medesimi incensi cerimoniali per molti dei corpi, tra i quali sandracca, franchincenso e ambra) e risalente alla seconda metà del II-inizi III secolo, forse in occasione di una epidemia di peste (probabilmente la cosiddetta “peste antonina”). Si è ipotizzato che questi corpi, collocati in queste stanze ipogee anteriormente all’epoca delle sepolture cristiane, appartenessero a famiglie degli Equites singulares.
Visita a cura del Dott. Andrea Aurello
Appuntamento alle ore 16 all’ingresso del complesso monumentale in Via Casilina, 641
Prenotazione obbligatoria entro il 21 gennaio ai seguenti riferimenti: 329/1484643 oppure arteinopera@yahoo.it