La basilica sorge, secondo quanto riportato dalla Legenda Aurea , sulla casa familiare di Cecilia, trasformata in chiesa da papa Urbano I che fu testimone del martirio della giovane e «…seppellì il corpo di Cecilia tra quelli dei vescovi e consacrò la sua casa trasformandola in una chiesa, così come gli aveva chiesto». Nell’821 papa Pasquale I eresse la chiesa in forma basilicale sul luogo della precedente e vi traslò il corpo della Santa. La struttura originaria era a tre navate con la centrale sostenuta da dodici colonne collegate da archi a tutto sesto, soffitto a capriate, abside semicircolare con il catino decorato in mosaico, piccola cripta sotterranea in corrispondenza dell’altare maggiore . L’edificio fu abbellito nei secoli successivi: papa Pasquale II fece costruire nel XII secolo il campanile e il portico, e nella seconda metà del XIII Pietro Cavallini vi affrescò il Giudizio Universale, mentre Arnolfo di Cambio eresse il ciborio nel 1293.
Durante i lavori di ristrutturazione effettuati nel 1599 dal cardinale Paolo Emilio Sfondrati, fu aperto il sepolcro di marmo e si ritrovò il corpo quasi integro della santa L’evento fu considerato miracoloso tanto che anche papa Clemente VIII andò a constatarlo e fu per l’occasione commissionata allo scultore Stefano Maderno la riproduzione della figura così com’era stata ritrovata. Nel XVIII, le linee della basilica antica vennero fortemente modificate: le capriate del soffitto sostituite da un controsoffitto in legno decorato con il dipinto centrale di Sebastiano Conca (1725). Nel 1742 il cardinale Francesco Acquaviva d’Aragona affidò a Ferdinando Fuga un intervento di sistemazione esterno assai scenografico, il cui risultato fu l’attuale prospetto monumentale dell’entrata, con il nome del cardinale stesso ben in vista.
Fra il 1887 e il 1913, con il restauro della cripta., furono effettuati saggi di scavo nel pavimento della chiesa e del convento, che portarono alla scoperta di numerosi e complessi ambienti sottostanti, per una profondità di circa 5 mt. Sono stati rinvenuti resti di una domus del II secolo a.C. e tracce di lavori successivi che portarono la domus, in tutto o in parte, ad essere convertita in insula. Ciò è facilmente comprensibile se si pensa che la regione di Trastevere, in epoca repubblicana ancora agricola e ad urbanizzazione estensiva, si affollò successivamente, in epoca imperiale, con il crescere della popolazione urbana.
Visita guidata a cura della dott.ssa Monica Meccoli
Appuntamento ore 10,15 all’ingresso, piazza Santa Cecilia.
Costi: visita guidata € 6 + € 1,50 auricolari, ingresso € 5.
Prenotazione obbligatoria: 3286713013, arteinopera@yahoo.it. (pochi posti disponibili)